C’è a volte qualcosa di più grande di quello che possiamo immaginare, progettare e disegnare, non ha pareti se non di roccia, non ha strade se non acque cristalline che riflettono i pensieri, non ha voci se non il vento che sussurra tra gli alberi. È la natura che ci circonda, che dimentichiamo, da cui ci sentiamo separati. È il territorio in cui viviamo e che spesso non conosciamo affatto. Concederci una mezza giornata in luoghi come le pozze smeraldine della Val Tramontina, può essere una gita più interessante di tanti viaggi fuori porta, e sicuramente del tempo felice, più di quello passato davanti allo schermo di un apparecchio elettronico.

Pozze smeraldine della Val Tramontina, una gita facile

pozze smeraldine, Val Tramontina, Friuli Venezia Giulia, tra i rami di abete

Ricordo il desiderio ardente delle gite, la voglia di fuga dai rigori fisici, emotivi e mentali della scuola, il risveglio della primavera che apre le giacche e i portoni per farti conoscere nuovi mondi, in Italia o all’estero. L’immaginazione portava lontano, in regione conosciute o in stati d’Europa che si sfioravano nei libri di testo.

Spesso però non serve andare lontano, perché vicino, nei luoghi dietro casa, che noi stessi conosciamo poco, c’è già tutto. A pochi chilometri dalla città appaiono le prime colline e poi le montagne, valli scavate da fiumi che racchiudono bellezze più luminose di uno schermo. Bastano pochi passi oltre il piccolo borgo, lungo un sentiero facilmente accessibile ed ecco tra i rami degli abeti delle macchie di un verde intenso, a far da contrasto alla natura ancora addormentata.

Le pozze smeraldine della Val Tramontina sono una riscoperta degli ultimi anni. Quando i primi viaggiatori stranieri domandavano di queste acque gli abitanti del luogo si chiedevano cosa stessero cercando, perché di pozze smeraldine non avevano mai sentito parlare. Avevano ben in mente quelle di Sant’Antonio o gli anfratti dove andare a fare un bagno in estate ma dello smeraldo proprio non sapevano.

pozze smeraldine, fiume Meduna a Tramonti di Sopra, Friuli Venezia Giulia

Come spesso capita, sono stati dei foresti, delle persone di fuori a dare valore alla bellezza di elementi scontati per chi vi abitava vicino. Prima un viaggiatore italiano e poi dei giornalisti inglesi si sono accorti della particolarità di queste pozze, facendole conoscere ben oltre i confini del Friuli Venezia Giulia.

Bisogna seguire il sentiero che parte dal paese di Tramonti di Sopra verso il lago del Ciul e la borgata abbandonata di Frassaneit per scoprire questi luoghi di balneazione selvaggia, tra i primi 10 d’Italia, almeno secondo una classifica del The Guardian. Al di là delle statistiche, dei punteggi, delle dieci migliori cose, che in fondo son sempre giudizi e opinioni, bisogna venirci alle pozze smeraldine, per capirne e soprattutto sentirne l’importanza.

Siamo dentro il Parco Naturale delle Dolomiti Friulane, territorio a me profondamente caro, che ha ispirato il mio primo libro, vasta area di natura libera e non imbrigliata nel cuore dell’Europa, chilometri di sentieri e ambienti che l’essere umano contemporaneo ha lasciato fortunatamente in pace.

Quando si arriva qui, la tendenza è guardare tutto dapprima attraverso gli schermi del telefono, scattando foto, ma poi si lasciano libere le dita per arrampicarsi sulle rocce, per cercare di guadare il torrente. Qui ti accorgi di quel messaggio nascosto che ci inviano questi ambienti naturali.

L’agitazione che anima noi cittadini presi sempre da troppe attività e pensieri, qui si può abbandonare, si libera, trova il suo giusto spazio. Non a caso, da anni si parla di biofilia, di quella sensazione che ci trasmette la natura, che riduce le tensioni, l’aggressività, lo stato di stress quasi permanente in cui viviamo.

Specchiandoti in queste acque verdi racchiuse tra le rocce bianche ci possiamo rilassare, non c’è bisogno di nulla. I ruoli si allentano, l’unica responsabilità è stare bene. Tutto scorre con più facilità, seguendo il consiglio delle acque del Meduna, che qui, tra le rocce calcaree danno vita a questo spettacolo di verde intenso.

pozze smeraldine, fiume Meduna, Tramonti di Sopra, ragazza che guarda le pozze semeraldine

Le pozze smeraldine se ne stanno quiete, a volte tanto fredde per un bagno, che anche in estate sa essere gelido, silenziose, come se fossero tutte per me. Non smetterei di fare foto, come se volessi conservare dentro di me i dettagli, per ricordarmi, ancora una volta, che basta volgere lo sguardo sotto i propri passi, per trovare dei tesori.

L’augurio è che questi luoghi, riserva di bellezza e di pace per un mondo che ci chiede un’urgente cambiamento, possano rimanere tali, un porto di montagna fatto per non essere preda di un vorace marketing turistico, ma per accogliere quello che il viaggio racconta veramente: la ricerca di qualcosa di più autentico, una relazione più sostenibile, con questi tesori e anche con se stessi.


Aggiornamento 2022

Le pozze smeraldine sono diventate una delle mete più ricercate del Friuli e questo ha modificato l’atmosfera di pace e raccoglimento di cui parlo nel mio articolo. Se vuoi trovare quella quiete, dovrai evitare agosto e sicuramente i fine settimana estivi, perché l’intera area diventa simile ad una spiaggia della costa adriatica, piena di persone che inevitabilmente fanno rumore.

Se proprio non puoi evitare i periodi di punta, cerca di mantenere comunque il rispetto per questi luoghi che si trovano all’interno di una riserva naturale, il Parco Naturale Dolomiti Friulane. Gli angoli di pace esistono anche in piena stagione ma vanno cercati con più attenzione.