Per raccontare delle spiagge di Creta ci vorrebbero dei libri. Un articolo può ben poco di fronte all’infinità delle coste, alla varietà di paesaggi e alla bellezza che si mostra dietro ogni angolo di strada, che appare all’improvviso dopo tornanti e montagne impervie, dopo villaggi e paesini che paiono fermi ad un’altra epoca, più lenta, lontana dall’Europa continentale frenetica e competitiva. E le spiagge da sole non sono l’unico tesoro, non lo è il mare blu, il sole e la luce del Mediterraneo del sud, perché appena al di là della battigia, puoi trovare Creta: un’isola antichissima, una delle prime terre ad essere abitate nel nostro continente, puoi incontrare i miti, le storie fondatrici della nostra cultura.
Ci proverò comunque a raccontare questa bellezza, a guidarti in questo angolo di Grecia, a svelare quello che ho visto e conosciuto.

Le spiagge di Creta. Verso Sud

Kommos, spiagge di Creta, sito archeologico Creta, sito minoico

La spiaggia di Kommos, alle cui spalle si trova un sito archeologico di epoca minoica, molto probabilmente il porto di Festo

Se gli stessi abitanti di Creta appena possono scelgono la costa meridionale un motivo ci deve essere. E quella ragione appare presto, appena ti lasci alle spalle Heraklion la capitale dell’isola, o Chania, superi le montagne quasi desertiche che si alzano direttamente dal mare e la vista si apre su un orizzonte infinito, su una costa che si allunga per centinaia di chilometri.

 spiagge di Creta, sud di Creta, Skiadaki

Dopo i monti Asterousia si apre una costa selvaggia lontana dal turismo di massa

E il viaggio verso la costa del mare libico vale comunque lo sforzo, la guida incerta lungo strade di campagna abbracciate da migliaia di ulivi, su e giù per monti che sembrano usciti da un film su remoti deserti. Qui trovi l’essenza del Mediterraneo, macchie di verde dell’albero simbolo di questa parte del mondo, pendii brulli e secchi, cosparsi di piante aromatiche e medicinali di grande potere, perché costrette a vivere in condizioni estreme.
 cespugli di timo selvatico, costa del mare Libico Creta, Sfakia

Cespugli di timo selvatico nella costa vicino a Sfakia

Quali sono le spiagge più belle di Creta? Avrai l’imbarazzo della scelta. A volte è meglio partire senza una meta precisa e andare verso sud, sicuro che troverai qualcosa di meraviglioso. A volte sono spiagge famose e ben attrezzate, con taverne che danno sulla spiaggia, ombrelloni e lettini spesso a prezzi bassissimi o addirittura gratis, a volte sono spiagge conosciute e frequentate solo dagli abitanti locali, angoli di pura quiete e bellezza ai confini del mondo.
Sicuramente, più ti allontani da Heraklion e vai verso est, la parte meno abitata dell’isola, più hai l’opportunità di incontrare spiagge selvagge, dove la presenza umana è scarsa anche in piena stagione, a luglio e agosto. Sono luoghi che richiedono lo sforzo di una lunga guida, seguendo il navigatore che a Creta non è certo infallibile, ma ne vale assolutamente la pena se ami le spiagge incontaminate, libere e naturali.
 Skiadaki beach, mare libico Creta

Spiaggia selvaggia della Creta del sud

Se vuoi qualcosa di più comodo e comunque ricco di fascino, una delle mie spiagge preferita è Lendas, ad un’ora da Heraklion. Ti accoglie un piccolo paese, che nonostante il turismo estivo sembra fermo agli anni ’80, dove gestori di negozi e taverne hanno un’aria sempre sorridente e rilassata, perché è la sensazione dominante ovunque qui. E chissà, forse quest’energia dolce e calma ha a che fare con il tempio di Asclepio, dio dell’arte della medicina, che sorge appena oltre le case dei turisti.
Ed è curioso, perché i resti che si confondono nel paesaggio, che circondano il tempio di un dio più moderno, a noi appaiono così antichi, ma il bello di Creta è che sono “solo” di epoca ellenistica e romana. Sotto, appena al di là, ci sono le tracce dell’epoca minoica, di quella civiltà ancora poco conosciuta, ma così affascinante e ricca, una cultura che venerava la bellezza, la creatività, la cura di sé e della natura, come testimoniano i reperti ben conservati al Museo Archeologico di Heraklion.
Lendas, Asklepion Creta, tempio di Aslepio a Creta

Resti del tempio di Asclepio a Lendas

Perché Creta è così, puoi andare a goderti un mare blu e limpidissimo, mangiare a prezzi contenuti in una taverna, e poi voltarti per scoprire che mito e storia si intrecciano, che sei circondato da testimonianze di migliaia di anni. E questo ti può capitare un po’ ovunque, come nella lunga spiaggia sabbiosa di Kommos, vicino a quella famosa e forse da evitare in piena estate di Matala, dove parcheggi in parte ad un sito archeologico che conserva i resti di un abitato minoico, molto probabilmente il porto del palazzo di Festo, poco lontano.

spiaggia di Kommos, spiaggia Creta del sud

Spiaggia di Kommos. Oltre le dune, il sito archeologico di epoca minoica

E se non dovessi trovare subito un tempio o un sito, potresti comunque imbatterti in nomi e sensazioni che ricordano quell’epoca lontanissima. La civiltà minoica precede la “gloriosa epoca classica”, le cui radici sono proprio qui a Creta. Perché molte dee e dei, culti e simboli, sono nati qui e poi hanno viaggiato verso il continente. È quello che mi è successo vicino al paesino di Sfakia, a sud di Chania e Rethymno, un luogo molto turistico ma che come sempre in questa isola antica, capace di sorprendere.
 Loutro, Sfakia, spiagge belle di Creta

Il mare di Loutro, vicino a Sfakia

Oltre il mare dalle mille sfumature di azzurro e di blu, oltre le taverne e le barche piene di turisti, ci sono luoghi in cui nessuno si ferma, tratti di costa selvaggia, dove gli unici compagni sono le api che bottinano i fiori di timo e il vento, vero balsamo rinfrescante nelle lunghe giornate di luglio. A pochi km da Sfakia sono stato incuriosito da un nome, Britomarti, letto in un libro sulla storia della civiltà minoica. “(…) considerata la dea della fertilità cretese. Essa appare anche collegata al culto della Luna, e viene identificata dai mitografi come una variante del mito della Dea Madre. La sua figura venne in seguito a confondersi con quella di Artemide, la dea della caccia.” (cit. Wikipedia).
Seguendo le tracce della Dea, lontano dai turisti, da case e strade, ho scoperto un angolo di pura pace e meditazione.
 Britomarti, Sfakia, spiagge selvagge Creta

Poco lontano dal turismo di massa, una località che evoca una dea minoica

Restando sempre a sud, nel distretto di Chania, esiste un’altra spiaggia selvaggia di Creta, dove mare, montagna e mito si fondono assieme. Ad un’ora mezza dalla principale città dell’ovest dell’isola, percorrendo montagne e paesini che valgono comunque una sosta, si arriva a Sougia, ennesimo villaggio dove la vista del mare e delle rocce riempie di meraviglia, dove non si vorrebbe mai andare via. E anche qui, il vero tesoro non è solo il blu delle acque e la pace del luogo, ma una gola, il canyon di Lissos, che con una camminata non impegnativa conduce ad un altro “Asklepion”, complesso templare dedicato ad Asclepio.

Tra le capre impassibili, ulivi secolari e alberi di carrube, spuntano le rovine di un tempio, di un teatro (perché gli spettacoli erano parte integrante del processo di guarigione) e di altri edifici che formavano una sorta di antico ospedale, laddove il dio era cercato non tanto attraverso farmaci, ma per mezzo di sogni e rituali, secondo il fenomeno dell’incubazione conosciuto anche nella Sardegna dell’età del bronzo, contemporanea della cultura minoica, quella civiltà che permea tutta Creta e che anche qui a Lissos è la fondamenta del tempio e del teatro di epoca romana.
Dove poggi lo sguardo in questa isola, c’è sempre qualcosa di più antico che s’intravvede e che ti porta lontano.

spiaggia di Lissos, tempio asclepio di Lissos

Le spiagge di Creta, uno sguardo a Nord

E a nord, nella costa del mar Egeo, le spiagge come sono? Per chi è abituato al litorale adriatico italiano sono comunque degne di nota: pochi ombrelloni, mare blu, piccoli paesi alle spalle. Non hanno l’energia vibrante e magica della costa libica ma per questo non sono da disprezzare. E anche qui, andrai in spiaggia scoprendo che dietro di te, magari sulla sabbia, c’è il resto di un tempio o un acropoli poco lontana.
 spiaggia di Karteros, tempio di Zeus di Karteros, Amnissos

Spiaggia di Amnisssos

Questa spiaggia ad esempio, Amnissos, vicinissima ad Heraklion, ha alle sue spalle edifici decadenti e non è certo tra le più pulite e selvagge, ma allo stesso tempo racconta qualcosa, che sorprende il viaggiatore capitato qui per quel caso che non è mai fortuito.
Amnissos era l’antico porto di Cnosso, laddove viveva Minosse, figlio di Zeus ed Europa, colui che diede il nome alla civiltà minoica. Era il porto dove giunse Teseo con altri giovani uomini e donne di Atene, per essere sacrificati al Minotauro, figlio di Pasifae, moglie di Minosse, e del dio Poseidone.
E mentre ascolto questa storia, mentre il Meltemi sovrasta le parole, siedo su pietre intagliate del VII secolo a.C., di un tempio dedicato a Zeus, al suo cordone ombelicale che qui cadde mentre il dio neonato veniva trasportato in cielo, per scappare la furia omicida del padre Crono (il Saturno dei Latini) ed essere messo al sicuro in una caverna dei monti di Creta. Le forti onde, l’orizzonte che si perde nell’Egeo, l’isola di Dia abitata solo dalle capre cretesi, sono testimoni del mito, della storia che fonda la cultura europea.
 Kera beach, spiaggia Kalives, spiagge di Chania

All’alba, sopra la spiaggia di Kera

Più lontano, verso est, c’è una parte di Creta verde e magica, l’Apokoronas. Qui dove ho soggiornato per un mese ho scoperto piccole spiagge appena al di là del turismo. Ti consiglio di goderne al tramonto o ancora meglio all’alba, fare una passeggiata ed avventurarti. Ti consiglio di percorrere pochi metri e sfiorare le piante di finocchio selvatico, i fiori di timo ed una pianta grassa chiamata kritamo – deliziosa nelle insalate- , annusare l’amore salmastro che sale dalle onde, queste forze misteriose che come il cuore non si arrendono mai, immergerti nel mare Egeo, re di Atene e padre di quel Teseo che qui venne per trovare la via fuori dal labirinto.
Perché questa è Creta, un’isola con migliaia di chilometri di coste, migliaia di storie che risalgono alla notte dei tempi, miti e racconti che continuano a vivere nelle rocce, nelle piante selvatiche, nelle onde e nelle vite di ciascuno di noi, perché in fondo siamo tutti figli e figlie di quest’isola, ultimo lembo d’Europa che sa già di Asia.
Kera beach, Chania

Visitare Creta. Alcune informazioni utili

Ho visitato Creta a fine giugno-inizio luglio del 2021 e per più di due mesi nell’estate del 2022, la prima volta ho incontrato molto caldo, la seconda volta il clima era perfetto, secco e ventilato, mitigato dal Meltemi, mentre l’Europa continentale ardeva. In ogni caso, il periodo migliore per visitare Creta, a detta anche dei locali, è maggio-inizio giugno e da settembre a ottobre, anche per evitare il turismo di massa, trovare alloggi e affittare macchine a prezzi più economici.

Auto a noleggio. Per visitare l’isola è infatti necessario avere una macchina. Da fine luglio a inizio settembre i prezzi dei noleggi sono cari, poco da fare. Però, potrai sempre trovare delle occasioni. Io ho vagato per il centro di Heraklion evitando le agenzie più in vista lungo la via turistica che conduce al vecchio porto. Infilandomi nelle stradine ho trovato delle piccole realtà familiari, che mi hanno tirato fuori dei modelli vecchi ma perfetti per viaggiare in un’isola dove le strade non sono sempre perfette, a volte anzi, per andare nei luoghi più belli e selvaggi, non sono nemmeno asfaltate.

Letture consigliate. Credo che su Creta sia stato detto e scritto molto. Io mi sento di consigliarti: “Il calice e la spada” di Riane Eisler”, perché la sua rilettura della storia europea e l’accento su quella cretese mi hanno entusiasmato, per la visione diversa della nostra storia, per la celebrazione della ricchezza artistica e sociale della civiltà minoica e per il messaggio di speranza che trasmette.
Il secondo libro in valigia è stato “Nati due volte. L’età del bronzo e del miele” di Laura MacLem, un romanzo tra mito e storia, ambientato durante il regno di Minosse, la cui protagonista è Arianna, danzatrice del Labirinto e sposa di Dioniso.
Restando sempre nel mito e nella storia, un libro ricchissimo di informazioni, una sorta di enciclopedia cretese e minoica è “La vita quotidiana ai tempi di Minosse”, di Paul Faure.
Immancabile poi un classico della letteratura greca moderna, scritto proprio da un cretese, Nikos Kazantzakis, a cui è dedicato l’aeroporto di Heraklion, il celebre “Zorba il greco”.

Dove dormire? C’è un’infinità di scelta, a Heraklion e dintorni, come a Chania. Se vuoi visitare il sud potresti prendere come base un paesino e da lì muoverti di spiaggia in spiaggia. Un mio luogo del cuore a Creta è l’Apokoronas, a pochi chilometri da Chania. Lì ho conosciuto una simpatica coppia di italiani che affittano due soluzioni, perfette per il mare e per scoprire l’entroterra.

Dove mangiare? La cucina cretese è ancora molto popolare e legata all’entroterra, a paesini e montagne dove si coltivano olivi da millenni, dove crescono varietà strettamente locali di verdure e piante medicinali come il famoso Dittamo, un origano originario proprio di Creta, che vanta proprietà afrodisiache e che si può trovare in vendita negli alimentari e nei supermercati. Difficile mangiare male insomma e difficile spendere molto. I luoghi migliori sono le taverne nei paesini lontani dai luoghi più turistici o i tradizionali kafeneios dove si mangia come e meglio che a casa, a volte con prezzi “imbarazzanti”.