Il confine dell’estate e dell’inverno è un territorio incerto e veloce in montagna, la neve può arrivare nel corso di una notte e spazzare i ricordi dell’estate, i faggi e i larici si colorano presto di giallo, infiammando i boschi in modo imprevedibile. È il momento dell’anno in cui i turisti sono pochi e le valli tornano ad essere casa dei soli abitanti locali, in cui si celebrano le feste della tradizione e in cui una passeggiata diventa un’esperienza di silenzio, a contatto con la natura e con se stessi. Il mio piccolo viaggio nell’Alpbachtal, nel Tirolo austriaco, sa di quiete e di quella luce tenue e ancora calda che colora il mondo prima di andare a riposare.

La gola del Kaiserklamn

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Non ci sono grandi città ma solo piccoli paesi, collegati da strade silenziose che salgono e scendono tra monti e accanto a laghi. Sono percorsi brevi dove si può guardare questo mondo verde attaccato al finestrino, lasciandosi guidare dai bus gratuiti inclusi nella carta dei servizi fornita da chi ti ospita.

L’Alpbachtal è una regione verde dove ancora manca una coordinata politica di ecoturismo ma dove comunque le dimensioni e le tradizioni sostengono il rispetto dei luoghi. È un mondo ancora agricolo e pastorale, di piccoli numeri, che appare lontano dai grandi flussi turistici, dove basta seguire un sentiero e trovare un rapido torrente di montagna usato fino a qualche decennio fa per trascinare a valle i tronchi.

Il sentiero prosegue scavato nella roccia dai boscaioli, a strapiombo su una gola dove si agita un’acqua verde e azzurra che scorre impetuosa. La gola del Kaiserklamn è uno di quegli spazi dove la solidità delle montagne si sposa con il bosco sempre mutevole in base alle stagioni, all’acqua che  sembra quasi ripulire l’aria nella sua corsa. Una camminata facile di 30 minuti basta per rinfrescarsi d’estate o per lasciare andare ciò che non serve, tensioni e preoccupazioni, insieme all’acqua.

Vivere l’Alpbachtal senza fatica, in bicicletta

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Il corpo è il migliore mezzo per vivere un territorio, per sentirlo davvero. Salite, discese, fatiche e riposo, sono essenziali per non lasciare che il tuo viaggio sia solo un panorama da osservare dietro un vetro. Io adoro camminare, prendermi i miei tempi al mattino, ma apprezzo anche un bel giro in bicicletta. In montagna può essere un’impresa decisamente faticosa e allora, senza rimorsi mi affido ad un e-bike, una soluzione moderna ma in cui bisogna comunque fare fatica.

Il paesaggio di questa zona del Tirolo diventa allora più semplice. Mi posso lasciare alle spalle i piccoli borghi, scivolare lungo piste ciclabili o strade normali senza traffico, puntare anche ad un rifugio, pedalando senza troppo sforzo. Percorro chilometri e raggiungo punti in cui osservare la valle o le montagne, senza bisogno di un’automobile.

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Dato che il viaggio non è mai una gara o un’esibizione, va bene anche affidarsi ad un mezzo elettrico. L’importante è come sempre l’atteggiamento, il desiderio di essere autenticamente dove stiamo andando. Credo che l’e-bike possa essere una buona soluzione per muoversi in lungo e in largo senza inquinare.

L’almabtrieb, la festa della transumanza

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L’anima di un luogo si nasconde dietro gli alberi, in cima alle montagne, nei sentieri meno battuti ma anche nelle feste, le cui origini si perdono nei secoli lenti del mondo di un tempo, quando tutto era più prezioso. Era più preziosa la terra, che non si poteva inquinare, era più prezioso il lavoro che andava eseguito correttamente, erano più preziosi gli animali, compagni nella fatica.

La festa della transumanza che si celebra verso metà settembre nell’Alpbachtal e nel resto del Tirolo, è un ricordo vivo di quel mondo dove le vacche non erano solo carne e latte ma membri della famiglia, da tutelare e onorare. Da loro dipendeva seriamente la possibilità di mangiare e di vivere dignitosamente.

Ora l’almabtrieb è una festa di tutto il paese, come a Reith Im Alpbachtal, dove ho allogiato. I vicoli si riempiono di musica, di cibo e bancherelle dal mattino fino al tramonto. Migliaia di turisti arrivano dai paesi vicini ma anche da lontano ed è normale sentir parlare francese o italiano.

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La confusione è vociare allegro di persone che seguono le vacche addobbate in processione per il paese, un frastuono di campanacci e di urla di pastori che le guidano per le piccole strade assiepate di persone. Un clima festivo che invade benevolmente la quiete di questo angolo di Tirolo.

È una gioia per i bambini che si avvicinano senza timore a questi animali possenti e allo stesso tempo mansueti, è gioia anche per gli adulti, che per un attimo si ricordano di quanto sia bello starsene semplicemente su un prato, a godere dell’ultima estate e del primo autunno, parte di antichi rituali che celebrano i ritmi della natura e l’importanza delle altre forme di vita.

La quiete di un giardino botanico, a Reith Im Alpbachtal

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Ci vuole allenamento per saper trovare i momenti e i luoghi adatti dove ricaricarsi. Un volantino ha attirato la mia attenzione appena arrivato nel vecchio maso di legno dove ho dormito in questo piccolo paese dell’Alpbachtal e mentre la festa della transumanza era al suo picco, ho cercato questo giardino botanico dedicato a Hildegarda Di Bingen. Tra le piante medicinali e le fonti d’acqua mi sono ricaricato, rallentando i pensieri e le emozioni che avevo provato viaggiando per lavoro e per piacere in Tirolo.

Mi è bastato sedermi accanto ad una fontanella chiamata “la fonte della vita”, respirare i profumi dei fiori e lasciarmi scaldare dai caldi raggi del sole, per immergermi in un momento intimo, dove non contavano le cose che avevo fatto nei giorni passati o tutto quello che avrei dovuto fare una volta tornato.

Nella semplicità di un giardino, della natura, si trovano in verità molte cose. Questo lo sapeva bene anche santa Hildegarda a cui è dedicato questo spazio. Noi individui moderni abbiamo un bisogno estremo di queste cose semplici, che semplici poi non sono.

Una passeggiata accanto ad un torrente, un giro in bicicletta, una carezza ad una mucca, lo star seduti in silenzio in giardino non richiedono sforzi dell’ingegno umano, estremi sviluppi della tecnica ma possono dare molto.

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Un viaggio in Alpbachtal, in Tirolo, lo vedo proprio come un momento di riposo, per riprendersi il tempo di stare in silenzio, di osservare la bellezza della natura, per lasciare scorrere tutto e rigenerarsi, come suggerisce questa fonte in un piccolo giardino tra le Alpi.