Per gustare davvero il cibo bisogna andare laddove cresce. C’è un legame ancestrale che mette in relazione gli esseri umani con i prodotti della terra, di quel territorio dove essi vivono. Il recupero della stagionalità, il km0, il riconoscimento di quello che fiorisce e da frutto dietro casa va in quella direzione, antica e  sempre attuale, perché più forte di ogni tendenza e tecnologia. Bisogna allora festeggiare, anche ciò che in apparenza è banale, se non altro per ricordarci dei tesori oltre le traiettorie del quotidiano, oltre i luoghi comuni che non conosciamo mai abbastanza, per stupirci di nuovo ed essere turisti a casa propria. L’asparago di Cordenons, mi ha dato questa possibilità.

L’asparago di Cordenons, un’occasione per stupirsi dei luoghi dietro casa

Le sagre di un tempo, dove si va per mangiare e per incontrarsi, si stanno trasformando. Piano piano ci si accorge che quello che abbiamo attorno, i borghi, le campagne, i luoghi ancora selvaggi, sono storie che meritano di essere raccontate. Il cibo stesso non serve più solo a riempire lo stomaco, ma si fa racconto che deve nutrire l’immaginazione e il desiderio poetico dell’essere umano.

Il salotto dell’asparago di Cordenons diventa allora uno dei tanti nuovi eventi in Friuli Venezia Giulia che promuovono non solo il piatto e il calice di vino, ma luoghi da esplorare, da riconoscere. Quello che si chiama contesto, ciò che c’è attorno, diventa il protagonista, smette di essere solo un contorno, perché in fondo un prodotto cresce in un suolo, è nutrito dalle acque che vi scorrono attraverso, prende i sapori dei minerali e delle essenze, è accarezzato o scosso dai venti che soffiano in quella terra.

 asparago di Cordenons, mano che raccoglie l'asparago, Friuli

Mano nella terra, in un’asparagiaia di Cordenons

Forse siamo troppo abituati al cibo che non ha più bandiere e appartenenze, ma solo prezzi o caratteristiche tecniche da controllare per la salute. Serve allora uscire dal supermercato e incontrare i produttori, serve allargare l’orizzonte e vedere il territorio, la casa che ospita noi e il nostro cibo.

Ritrovare il legame con la terra e il cibo

Il salotto dell’asparago di Cordenons, un evento nato da pochi anni, ha propria questa funzione, riconnettere chi produce a chi mangia (perché la parola consumatore non ci piace più molto). Ecco allora che da un tendone nella piazza di questo vecchio borgo del Friuli partono tour in bici o pulmini per visitare le asparagiaie e sentir parlare gli imprenditori agricoli.

Mentre si visitano queste piccole aziende familiari ricordo le parole dell’inaugurazione, di un’urbanista che legge il territorio come una mappa di tante nuove produzioni agricole, di nuovi germogli del territorio. Tra l’asfalto, il cemento e le zone industriali in declino sta germogliando infatti una nuova agricoltura.

In un mondo in sovrappeso, inquinato e stressato, sempre più persone coltivano il proprio orto e ne scambiano i frutti. Da un’altra parte, le piccole produzioni locali sono in crescita, un’agricoltura più vicina alle persone e alle piante, attraverso i mercati contadini e la vendita diretta.

fattoria sociale il Guado di Cordenons, Friuli

Un orto sostenibile, una fattoria sociale in Friuli

Tra queste nuove storie mi piace citare anche quella dell’agricoltura sociale, dove piante e animali, diventano più cibo per l’anima che per lo stomaco, strumento di integrazione, educazione e solidarietà. La visita agli amici de Il Guado mi collega ad un tema a me caro, l’apprendere all’aria aperta, il contatto con la Natura, addomesticata ma non troppo, per conoscere un po’ di più la nostra natura.

E oltre i campi? Ci sono sentieri che pochi percorrono, stradine sterrate, che sembrano non portare da nessuna parte. Bisogna spingersi un po’ più in là della propria pigrizia per scoprire tesori di bellezza e biodiversità. Il salotto dell’asparago di Cordenons è anche l’opportunità di visitare i Magredi e le Risorgive, terra e acqua, luoghi molto diversi eppure, uno la ragione d’essere dell’altro.

I luoghi selvaggi del Friuli, nel territorio dell’asparago di Cordenons

entrata nei Magredi di Cordenons, steppa con in lontananza le Prealpi Carniche

Entrare nei Magredi, entrare in un altro mondo

C’è un mondo selvaggio attorno a noi. Dopo tanto tempo sono riuscito a mettere piede in questo lembo di steppa, ricordo d’Asia che vive nel cuore del Friuli. Come tanti altri luoghi preziosi della mia regione, non ero mai stato nei Magredi. Finivo sempre per scorrervi ai lati, diretto altrove. Il salotto dell’asparago di Cordenons mi ha dato l’occasione di entrarvi per un attimo. Mi è bastato per coglierne l’unicità. È stato solo un assaggio, uno stimolo a tornare.

I Magredi sono un territorio chiamato un tempo “magro”, perché povero per la vita dell’essere umano. Attorno a me invece spuntavano fiori e arbusti, volavano insetti, la vita prosperava nei colori e nelle forme, tra i raggi di un sole appena spuntato. In lontananza le montagne, le Prealpi Carniche che si scrollavano le nuvole di dosso.

Questo luogo è fuori dal mondo ma allo stesso tempo è vicino alle nostre città, alle traiettorie delle mappe digitali, ai lavori e ai pensieri del quotidiano. Basterebbe fermarsi qui un attimo e contemplare. L’ho fatto per qualche minuto ma l’invito è restare a lungo, per ammirare in lontananza i monti e da vicino i fiori.

Magredi, fiore viola nella steppa del Friuli

Fiori della steppa, nei Magredi

Accanto a questa prateria in apparenza secca, senza acqua, c’è invece un luogo di abbondanza, le Risorgive. È bastato girare l’angolo, percorre qualche minuto di pulmino ed ecco apparire un altro mondo, che richiede premura.

Ci vuole attenzione per non farsi distrarre e dimenticarci di dove viviamo. Prendete per esempio delle pozze d’acqua, che si trovano al fondo di alcune stradine tra i campi, non lontane dalla città. Parrebbero solo acqua tra i grovigli di alberi. I rilessi del sole che spunta dopo giorni di pioggia allontano dall’ovvio, dall’abitudine e allora, appare qualcosa di diverso. Di colpo diventano dei luoghi speciali, dove l’acqua che scende dalle amate montagne, risorge.

risorgive di Cordenons, pozza d'acqua con sole in Friuli

Raggi di sole nelle Risorgive

Le risorgive sono affioramenti d’acqua, dove nuotano anfibi rari, attorno a cui prospetta una flora preziosa, dove noi possiamo fermarci un attimo e ammirare il gorgoglio di questo oro blu. La ricchezza è accorgersi di tutto questo.


Come si conclude questa storia? Ringraziando chi l’ha raccontata, i produttori della terra, gli organizzatori, le guide, i contadini, la passione e sicuramente la casa che ospita tutti noi, il territorio di questo angolo di Friuli. Il ringraziamento è meglio farlo davanti ad un piatto, con l’asparago di Cordenons, cucinato con dedicazione da un rinomato chef locale, un’immagine di primavera e di allegria. Perché il cibo buono è sinonimo di abbondanza e felicità.

asparago di Cordenons, piatto di asparagi cucinato dallo chef della Primula di San Quirino, Friuli

Un piatto cucinato dallo chef della Primula di San Quirino