…io viaggio per imparare, e non mi aveva insegnato nessuno quello che sto scoprendo qui

Nicolas Bouvier, Il pesce scorpione

Ti è mai capitato di viaggiare in un luogo che non conoscevi e di incontrare delle persone che ti hanno ammaliato con le loro idee? Pensiamo al viaggio come relax, come momento in cui staccare tutto ma perché non può diventare un’occasione per riempirsi d’energia e tornare a casa con la voglia di creare progetti, di realizzare sogni nascosti in cassetti dimenticati, di costruire ponti tra se stessi e il mondo? Ho deciso di chiamare questa forma di viaggio creativo, turismo dell’innovazione.

Innovare, voce del verbo cambiare

Turismo dell’innovazione è un convegno, una fiera o l’inaugurazione di uno nuovo spazio che ti portano fuori dal mondo conosciuto, in una città che prima esisteva forse solo come nome, oppure trovarsi in viaggio e per caso – ancora questa parola “arcaica”, a cui bisogna trovare un degno sostituto – incontrare dei viandanti che ti raccontano che dietro l’angolo c’è un fermento di creativi e che loro stessi portano dentro i loro zaini idee forti e colorate.

Oggi si parla molto spesso di innovazione e per me, uno scrittore per cui le parole sono importanti, questa parola vuol dire cambiamento, poco ha che fare con i vestiti sgargianti che alcuni si mettono addosso per coprire magari la loro incapacità.

Il turismo dell’innovazione non è quindi andar per fiere e convegni senza un senso preciso se non per riempirsi come nei buffet gratuiti, ma provare entusiasmo per delle idee, per delle persone, una spia certa che quel progetto sta toccando la nostra parte profonda che ambisce a plasmare il mondo, che vuole lasciare un segno, il più leggero possibile sulla terra, il più indelebile nei cuori.

turismo dell'innovazione, Caterina Santambrogio, UrbanLab, Pordenone

Come segnalibri…Illustrazioni di Caterina Santambrogio, UrbanLab

Turismo dell’innovazione, viaggio quindi creo

Il filosofo Alai de Botton, nel suo “L’arte di viaggiare“, invita a considerare il viaggio come accrescimento interiore, non solo quindi come momento di raccolta di informazioni o nozioni sterili ma piuttosto di storie, che come ogni buon racconto diventano spinte verso una crescita.

Quando incontro una buona pratica, un progetto o un attività che sta dando valore ad un territorio o ad una comunità, è come se stessi ascoltando un narratore che mi racconto una fiaba, una di quelle in cui un Eroe o un’Eroina hanno sfidato il Male (l’abbandono di una zona di montagna, la sfiducia reciproca di un gruppo di persone, la crisi occupazionale, ecc…) per liberare la Principessa o trovare il Tesoro (non solo dei modi dignitosi e sostenibili per guadagnare un reddito ma il successo personale o collettivo, i veri tesori che vivono sopiti dentro ognuno di noi, dentro ogni comunità).

Forse, non esiste ancora qualcuno che ti guidi alla scoperta dei sogni che germogliano nei luoghi dei tuoi viaggi, forse le mappe di questi universi paralleli devono ancora venire disegnate ma basta aprire un po’ l’occhio della meraviglia per scoprire che quasi ovunque c’è qualcuno che sta seminando nuove varietà di bellezza. A me capita nelle piccole città di provincia, immagina solo in una grande città…

turismo dell'innovazione, Ars Electronica, Linz, Austria, unache the birds, Ok Center for Contemporary Art

Liberiamo le gabbie, Ars Electronica Festival

Spero di averti messo la voglia di cercare come un segugio di incanti informazioni su eventi e progetti che scorrono come fiumi carsici attorno a te.

Ti lascio solo con qualche piccolo suggerimento:

TEDx in Italia, per cercare tutti gli eventi TED, in cui sentire le storie di progetti degni di essere diffusi, in città che meritano sicuramente una visita

Destinazione Umana, un progetto di turismo esperienziale che offre la possibilità di essere ospitato in strutture che hanno nell’innovazione il loro cuore

Attendo i tuoi consigli, magari così potremmo dare vita ad una mappa collettiva di cambiamenti che stanno abbattendo vecchie mura per creare orizzonti più vasti.